Crisalide

 4,00 12,00

Amalia Estremi
CRISALIDE
Siamo farfalle, campiamo in aria.

ISBN 978-88-907163-0-0 | novembre 2011
ristampa ottobre 2017
prezzo € 12,00

 

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COD: 9788890716300 Categoria:

Descrizione

LEGGI L’ANTEPRIMA

Crisalide è un romanzo di formazione che racconta la storia di due ragazzi, sull’attuale sfondo della crisi economica e sociale. I due protagonisti si trovano sospesi in un panorama di sole aspettative, ma hanno la forza e l’intraprendenza di evolvere e concretizzare un progetto. Un romanzo profondo e denso di significati, che fa riflettere con coscienza sulla crisi generazionale infondendo un insperato ottimismo.

Amalia Estremi è Alessia Apicella. Nasce nel 1981 in Costiera Amalfitana e si laurea a Napoli in Filosofia. Vive a Torino dove insegna Storia e Filosofia nei licei.
Ha scritto questo libro, un estremo rimedio.

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Cartaceo, Ebook

Recensioni

  1. Tommaso Ariemma

    Ho scoperto da poco come nascono le perle. Quando un predatore cerca di aprire un’ostrica per catturare il mollusco che vi è dentro, spesso fallendo, dimentica o vi porta all’interno qualcosa. L’ostrica avverte questo qualcosa come un pericolo e costruisce intorno al corpo estraneo un involucro, che viene a formare la perla vera e propria. É il suo estremo rimedio: per sfuggire all’estraneo che abita dentro di lei. Non sarebbe un errore, allora, definire Crisalide (Compagine edizioni, 9 euro), il primo di romanzo di Amalia Estremi (nome d’arte di Alessia Apicella), una vera e propria perla letteraria, anche perché, fin dalla quarta di copertina, il romanzo viene presentato come l’estremo rimedio della scrittrice. É un romanzo che parla della crisi che ci abita, come tanti romanzi ormai, ma che si differenzia dagli altri per la metafora che cerca di proporre attraverso la sua storia e che lo rende non un semplice romanzo, ma anche un saggio di antropologia e riflessione esistenziale. La metafora della crisalide, che dà il titolo al romanzo, dice ciò che siamo diventati in questi tempi di crisi: dei bozzoli che aspettano di diventare farfalle, ma, per il momento, chiusi in se stessi e incapaci di agire. Come se si fosse passati dalle stelle allo stallo. Il romanzo potrebbe appartenere senza dubbio a quello stimolante filone della narrativa italiana chiamato New Italian Epic, anche perché, Crisalide, come afferma uno dei suoi protagonisti, “è uno scavo metaforico del presente. […] il titolo allude a un poema di epica antieroica, specchio dei tempi in cui viviamo”.

    È la storia di Jacopo e Mara, crisalidi che aspettano di diventare farlalle, di uscire dalla crisi. Ma, a differenza di molti, cercano di fare della crisi la loro perla, soprattutto a partire dal fragore del loro incontro, che è un fragore di due mondi, con abitudini e ritmi singolari. La storia parla soprattutto di noi, come ogni buon romanzo che si rispetti. La sua dedica non potrebbe essere più esplicita: nobis. Da leggere, per un anno davvero nuovo.

    https://ariemma.wordpress.com/2011/12/31/crisalide-di-amalia-estremi/

  2. Francesco Chianese / L’indiependente

    L’opera prima di Amalia Estremi: quando una Crisalide diventa farfalla, di Francesco Chianese

    http://www.lindiependente.it/2012/01/18/lopera-prima-di-amalia-estremi-quando-una-crisalide-diventa-farfalla/

  3. Christian De Iuliis / Positano News

    Costa d’Amalfi: talenti in tempo di crisi, di Christian De Iuliis | Positano news

    Dura la vita per l’aspirante scrittore(-trice) se nasci nella semi-alfabetizzata provincia italiana. Pericoloso avventurarsi sul sentiero ostile della carriera letteraria, infarcito di incomprensioni, volontariato e sguardi assenti. Duro se non si è disposti ad incanalare il proprio talento al servile giornalismo da strapazzo, gossiparo o, al limite, sportivo. O dilettarsi nella amara arte dell’internautismo più o meno anonimo.

    L’emigrazione in tempo di crisi e di ostinate propensioni all’intellettualità più integralista, non è una scelta, bensì una necessità. E quando un talento di queste terre trova (sa trovare) l’opportunità di un canale di comunicazione (ben lontano da qui, ovviamente), non possiamo tacerne.

    Tra vite livide ed insipide, quando ogni ipotesi di futuro (peraltro in prognosi riservata) finisce con una dissolvenza sul nero, due giovani votati versi un conciliante, quanto cronico, pessimismo trovano una via d’uscita anticonvenzionale alle loro esistenze. In una città che appare troppo grande (Torino ?) ed inaccogliente ma che ha l’unico merito di ospitare l’autobus numero 19, Jacopo e Mara intrecciano le loro vite quasi per caso. Li unirà un progetto comune legato ad un originale progetto legato all’idea di una crisalide, ma li unirà soprattutto l’istintiva energia che libera la speranza.

    Esordisce con “Crisalide” la trentenne minorese Alessia Apicella (alias Amalia Estremi), racconto edito dalla neonata casa editrice Compagine, un centinaio di pagine per narrare le frustrazioni e gli auspici di una generazione senza riferimenti e reddito fisso, ma con un grande quantitativo di creatività in esubero. Un pamphlet ragionato sui tic e le aspettative di una flotta di ex-giovani che rimangono tali oltre la rigidità dell’anagrafe. Resistendo alla tempesta della crisi, o, più probabilmente, navigandoci sopra. Lo fanno due metafore della generazione “Y”, manifesto degli Japochi e delle Mare che abitano monolocali in affitto, arrangiandosi tra stirerie, dog e baby sitteraggi, che si vestono ai mercati o a “Piazza Italia” e sopportano confronti impari con parenti o amici familisti e benvestiti. Sono gli invisibili precari di un’età di mezzo, figli troppo orgogliosi per fare i disonesti e/o i mantenuti, che attraversano un tempo senza margine, tra l’adolescenza e l’adulto, la crisalide appunto.

    Su una struttura narrativa, quella delle due voci narranti in prima persona, piuttosto abusata (da “Porci con le ali” al più recente “L’eleganza del riccio”), Amalia ci racconta la sua vicenda mostrando padronanza di scrittura, (gli giovano gli studi filosofici) fino all’ostentazione di uno stile che a volte trabocca in un linguaggio “di maniera”. Mescola e rimescola i pensieri dei protagonisti, tracciandone un profilo psicologico che ricorda qualche personaggio della Nothomb (o il saccente De Carlo degli ultimi tempi) e che rivela un paziente lavoro di riflessione tradendo, senza pudore, velate, autoironiche, note autobiografiche.

    Aldilà di alcune convenzionalità della sceneggiatura (l’incontro sul bus, la mostra, il lieto fine), Amalia non scivola mai nella banalità grazie alle sue acrobazie verbali, all’uso acutissimo del sinonimo e della esuberante aggettivazione delle scene; il racconto sorprende e incuriosisce, si legge tutto in una volta per poi rileggerlo lentamente e capirlo davvero.

    Amalia, anzi Alessia, viaggiatrice instancabile del e al tempo della crisi, mentalmente libera almeno quanto eroicamente coraggiosa, sta imparando dalla vita a districarsi nel difficoltoso mestiere del romanziere. Si impara l’arte perché qualcosa da parte, di questi periodi, bisognerà pur mettere. Se avrà la sorte di proseguire rimembri che, a mio modesto parere, il suo debutto è interessante, ma direi meglio, promettente. E non dimentichi quello che già ella scrive: “La crisi è anche questo: rimpiangere vecchie metafisiche, avere storie tragiche ma non gloriose”.

    http://www.positanonews.it/articolo/43128/costa-d-acute-amalfi-talenti-in-tempo-di-crisi-l-acute-esordio-di-una-scrittrice-minorese#.TyGKVQP1Byc.facebook

  4. Giovanna Dell’isola / Furore Magazine

    Crisalide di Amalia Estremi, di Giovanna Dell’isola

    “Siamo farfalle, campiamo in aria” è il claim che campeggia sulla copertina di Crisalide, il primo romanzo di Amalia Estremi, pubblicato dalla casa editrice indipendente Edizioni Compagine di Torino. E questo, insieme al titolo, già dà l’idea della precarietà che vivono i giovani protagonisti del racconto. Farfalle pronte a librarsi in volo ma si tratta di un volo estremamente fragile e caduco. L’attualissimo tema della crisi economica e sociale è vissuto da due giovani d’oggi, in un clima fatto di sole aspettative. L’esistenza scorre, monotona e ripetitiva e l’unica distrazione è prenderne nota. Ma all’improvviso c’è uno scatto: arriva la svolta esistenziale e la crisalide si trasforma in farfalla. Un romanzo profondo e denso di significati, che fa riflettere con coscienza sulla crisi generazionale infondendo un insperato ottimismo.

    Dietro lo pseudonimo “Amalia Estremi” si nasconde la giovane scrittrice Alessia Apicella, originaria della Costiera Amalfitana e precisamente di Minori. Dopo il notevole successo riscontrato nel capoluogo piemontese dove l’autrice vive e insegna, collaborando tra l’altro come mediaeducatrice al Museo Nazionale del Cinema, Crisalide giunge in Campania ed è disponibile in molte librerie locali.

    Furore magazine

    http://www.furoremagazine.it/index.php?option=com_content&view=article&id=1587:crisalide-di-amalia-estremi-alessia-apicella&catid=296:cultura&Itemid=419

  5. Lorenzo Mazzoni / il Fatto Quotidiano

    Cronache dal Salone del Libro, di Lorenzo Mazzoni

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/13/cronache-salone-libro/227326/

  6. Sara Bauducco / Gli Amanti dei Libri

    Lui e lei, entrambi giovani alla ricerca di sé e alla scoperta di un mondo che esca dai soliti schemi. Crisalide è l’essenza che ognuno custodisce e svela solo quando incontra anime affini che permettono di crescere. All’inizio lui e lei osservano cosa li circonda, sul pullman o per la strada; poi iniziano a parlare di sé e del loro incontro: lui è Jacopo, lei è Mara. Come suggeriscono la metafora del titolo e il disegno a spirale aperta riportato sulla copertina, i due sono ragazzi in crisi, disinnamorati della vita e talvolta aggrappati alle loro piccole abitudini e cose: “Provo ribrezzo per me stesso, per me, essere infelice e insignificante. Perdo il mio tempo a covare rancore. Mentre ignoro lo scopo e il senso. Mi si sono prosciugate le intenzioni” (pag. 46). E’ attraverso l’arte che riusciranno a far parlare la propria personalità e il rapporto che li ha colti di sorpresa, ma che li appassiona giorno dopo giorno. I viaggi in bus descritti da Jacopo e Mara rappresentano l’eterno movimento a cui ogni uomo non può sottrarsi, l’entrare in contatto con altri che sono davvero altri da noi. La condivisione di un progetto creativo, nato sul taccuino di Jacopo ed esploso proprio durante un tragitto in pullman, permetterà ai due giovani di scoprirsi e scoprire il moto di ciò che li circonda. Ed ecco che si compie la trasformazione della crisalide: dalla crisi si passa all’amore. Ora bisogna imparare a volare: “Eccomi, sono fiera, pronta per le lusinghe: si intravede dall’involucro il colore vivo di queste ali” (pag. 78).

    Crisalide è un libricino, la lettura scorre veloce ma alla fine si vorrebbe tornare indietro di qualche pagina per riprendere in mano quei fili che sembrano legati non solo ai due ragazzi ma ad ognuno di noi. Ogni capitolo è introdotto da un titolo, necessario a rifinire l’ossatura del libro che si presenta come un quadro dipinto a quattro mani con una struttura dialogica: due voci che si alternano e si completano per approdare poco per volta ad un essenziale scambio di battute. Per non rompere il bozzolo di questa farfalla in divenire, risulta azzeccata la scelta di inserire il discorso diretto con un semplice corsivo privo di virgolette e a capo. Fin dalle prime pagine si nota l’attenzione che l’autrice Amalia Estremi (all’anagrafe la 31enne Alessia Apicella) pone sulla scelta del linguaggio, un narrare preciso e scandito da frasi brevi, talvolta arricchito da immagini o parole che denotano una certa eleganza piena di consapevolezza lessicale.

    http://www.gliamantideilibri.it/crisalide-amalia-estremi/

  7. Sagarana

    Jacopo [brano tratto dal romanzo Crisalide di Amalia Estremi] | Sagarana, Rivista Letteraria Trimestrale, n. 50

    http://www.sagarana.net/anteprima.php?quale=679

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